Perché, la quinta generazione di standard di comunicazione sarà la svolta definitiva per tutto il mondo digitale? 
Perchè l’internet delle cose (IoT internet of things), potrà svilupparsi con apparecchi sempre più sofisticati?
Come può una comunicazione tra macchine, e non tra macchina e umano, rivoluzionare il nostro vivere? 

5G è l’acronimo di quinta generazione, vale a dire successiva al 4G, molto probabilmente sarà l’ultima definizione adottata, per questo tipo di tecnologia. Un’ultima versione da implementare per sempre, come Windows 10.
Non esistendo ancora un vero e proprio standard, i dati non sono esatti, si sa però, che la velocità di connessione sarà tra 10 e 100 volte la velocità del suo predecessore, una vera rivoluzione!

L’immagine di un sistema operativo potrà essere tranquillamente disponibile in cloud,  usata da device mobili, mantenuta direttamente dal produttore.
Potremo guardare un film su Netflix oppure un filmato su youtube in 4K nel nostro dispositivo elettronico personale, alla fermata dell’autobus… Ovviamente non solo! Lo scopo di questa immensa opera infrastrutturale è la realizzazione delle città intelligenti, smart-cities.

Le nostre città in futuro saranno riempite di sensori ed antenne e connesse ad ogni oggetto, facente parte della nostra vita quotidiana. La quinta generazione infatti permetterà un incredibile possibilità di connessione delle cose: autovetture, case domotiche, robot e qualunque altro dispositivo in grado di connettersi e trasmettere pacchetti, sarà disponibile.

Avremo dunque, auto a guida automatica, robot e droni completamente autonomi che svolgeranno lavori e compiti in completa autonomia o comunque, se controllati da remoto, attraverso la smart-grid  a velocità, via a via crescenti, sino ad arrivare a  20 GBit/s.

Tecnicamente sarà diverso da ogni trasmissione avuta sino ad oggi. Per prima cosa, direzionale, anziché distribuito. L’attuale tecnologia di connessione EMBMS (Evolved Multimedia Broadcast and Multicast Service), la tecnologia di trasmissione per i sistemi LTE (sigla di Long Term Evolution, indica la più recente evoluzione degli standard di telefonia mobile cellulare GSM/UMTS, CDMA2000 e TD-SCDMA), come dice il nome stesso, trasmette a tutti i dispositivi che lo raggiungono, con antenne che lanciano il segnale intorno a loro. Il 5G sarà invece direzionale, il segnale verrà trasmesso direttamente ad ogni singolo dispositivo.

Questo implica l’avere più antenne per poter coprire il territorio. Inoltre le onde elettromagnetiche, ad ampiezza millimetrica, non passano i muri, e molto probabilmente avranno problemi in caso di pioggia. Anche per questo motivo si necessita un elevato numero di antenne.  E’ un po' il caso anche del wi-fi, il 5 Ghz fa fatica a passare i muri.
Tutte queste antenne, dovranno essere supportate da una dorsale in fibra per evitare colli di bottiglia, cioè il rallentamento della prestazione dovuto all’infrastruttura. 

La comunicazione tra macchine dunque sarà il vero scopo, così da permettere scambi di informazioni ad autovetture o più in generale a tutti i dispositivi che ne richiedono la connessione. Un’opera rivoluzionaria che stravolgerà le nostre abitudini, ogni veicolo, ogni nostro singolo dispositivo: dai droni per le consegne amazon, ai trattori per i lavori agricoli, a robot commessi o camerieri.
Pensiamo ai vantaggi che ne avrebbe anche la chirurgia, con i robot chirurghi o rianimatori. E’ emozionante pensare a tutti i nuovi tipi di attacchi cyber che vedranno finalmente la luce. Si calcola che sarà possibile avere milioni di dispositivi connessi contemporaneamente… Potremo, quindi, messaggiare sul nostro canale Telegram o fare dirette anche in situazioni molto affollate… Oggi, quando ci sono grossi assembramenti di persone, facilmente ci si trova senza connessione.

Serve una infrastruttura veramente molto importante, soprattutto, ad oggi, non esistono ancora in commercio dispositivi in grado di ricevere questa nuova connettività. Tra il 2020 e il 2025 quest’opera forse sarà compiuta.
Ad oggi le antenne accese non sono molte. Tra Torino, Milano e Matera si contano un totale una decina di antenne accese e in via sperimentale, ma a breve le cose miglioreranno. Le Olimpiadi di Tokio 2020 saranno l’occasione per dare un’occhiata più da vicino a questa nuova tecnologia di comunicazione.