In questo articolo vogliamo presentarvi ufficialmente il terminale di Linux vedendo una carrellata di comandi necessari all’uso comune.

Quindi Raspi acceso e connesso alla rete (Wi-Fi o Ethernet), lanciamo SSH (vedi video precedente) che ci permette di eseguire i comandi in locale su Raspi.

Durante la serie di Arduino, abbiamo parlato nel dettaglio del hardware e dell’elettronica di base, cos'è una resistenza a cosa serve, cos’è un LED e altro, quindi per non essere ripetitivi in questa serie, farò solo degli accenni su questi argomenti.

Per qualunque uso vogliate fare del vostro Raspi, è bene si conoscano almeno le basi dei comandi Linux. Non saper nemmeno le basi di questo linguaggio può risultare problematico, nell’uso di Raspi.

Su Linux c’è differenza tra comandi preceduti da sudo...

sudo <comando>; esegue <comando> da amministratore.

...e non preceduti da sudo. Questo perché alcune operazioni su Linux sono riservate all’amministratore, e con questo prefisso otteniamo i “poteri” di amministratore.

su apre una SHELL con potere di amministratore. Con raspi deve essere preceduto da sudo.

Questo comando cambia utente, mutandolo in root, al posto del simbolo ~$ appare ~# che è semplicemente il simbolo universale di amministratore (su Linux), anche la tipologia dei comandi è diversa. E’ come avere un terminale nel terminale. Su Raspi se ci logghiamo in SSH la password viene chiesta per entrare, quindi se precediamo il comando da sudo non ce la richiederà un’altra volta.

ls -[opzione] fa la lista dei file contenuti nella directory in cui siamo.
Qualora volessimo vedere tutti i file, inclusi quelli nascosti useremo l’opzione -a. Mentre aggiungendo prima di a, l (ls -la) la lista sarà visualizzata in verticale con i dettagli di tutti i file, nascosti e non.

Proviamo a creare un file:

touch <NomeDelFile>.<ext>    ; imposta data e ora dell’ ultima modifica e/o dell’ ultimo accesso di uno o più file e directory, è anche lo strumento usato per creare dei file vuoti.

Qualora volessimo cancellare invece un file useremo remove, che viene abbreviato con rm:
sudo rm <NomeDelFile>.<ext>;

Servono i poteri di amministratore per cancellare alcuni file.

Vediamo come spostarci da una cartella all’altra usando il comando :

cd /<posizione>/<utente>; current directory: con il simbolo “..” andremo alla cartella superiore, sali di livello.

Per fortuna ogni comando ha il suo aiuto. Quindi basterà digitare il comando seguito da --help; questa opzione mostrerà tutte le opzioni disponibili per quel comando.

La maggior parte dei sistemi LINUX ha, di default, un programma nano, che serve per modificare file da Terminale. Per vedere il contenuto di un file usiamo il comando cat, che scrive nel terminale il risultato.

Altri comandi:

cp <nomefile.ext>/<Cartelladidestinazione>; copia un file in una cartella.

mv <nomefile.ext>/<Cartelladidestinazione>; sposta o rinomina (mv sta per move) un file.

mkdir crea una cartella/directory (make=fai).

Dal prossimo episodio vedremo come integrare una SHELL con l’hardware, faremo, cioè, un bottone che fa cose come lanciare un programma o dare un output che programmeremo.